Denominata precedentemente Punta Troia, fu l'aviatore italiano Italo Balbo, che aveva acquistato alcune fortificazioni e ville nella zona e che poi divennero sue residenze, a mutare il nome in Punta Ala, traendolo dal gergo aeronautico.
Il moderno centro turistico si è sviluppato nel corso del XX secolo, in particolare negli anni settanta. La località è rinomata per l'attrezzatissimo porto turistico e per le regate veliche che vengono organizzate dal locale Yacht Club Punta Ala, culla di Luna Rossa. Il luogo è meta turistica di élite in ogni stagione, grazie alla presenza di lussuosi residence, seconde case e imbarcazioni ormeggiate presso il porto.
- Il Complesso residenziale Cala del Pozzo, sul lungomare del porto, realizzato su progetto di Ignazio Gardella tra il 1962 e il 1966, uno dei primissimi interventi che ha delineato l'aspetto che il porto ha ancora oggi.
- Il Centro commerciale Il Gualdo, realizzato dall'architetto Ludovico Quaroni nel 1967.
- Il complesso Lo Scoglietto, costruito tra il 1968 e il 1975 su progetto di Walter Di Salvo.
- Il residence La Sirenetta, risalente al 1984 e ideato dall'architetto Luigi Rafanelli.
la Torre degli Appiani
La Torre degli Appiani, nota anche come Torre dello Sparviero o Torre di Troia Vecchia, si trova sull'Isolotto dello Sparviero (Mar Tirreno) di fronte alla località balneare di Punta Ala, nel territorio comunale di Castiglione della Pescaia.
La torre fu edificata in epoca medievale, divenendo in seguito una delle fortificazioni fondamentali per il sistema difensivo del Principato di Piombino. Nel 1561 gli Appiani decisero la sua ricostruzione perché la struttura difensiva versava in precarie condizioni. Il luogo fu tuttavia scenario di alcune violente scorribande piratesche che causarono gravi danni all'edificio e perdite umane che scoraggiarono i militari a prestarvi servizio. La torre dell'Isolotto dello Sparviero andò così incontro ad un lento ed inesorabile declino che ha ridotto l'originaria struttura in ruderi.
La Torre degli Appiani, ben visibile anche dalla terra ferma, si presenta a sezione circolare poggiante su un possente basamento a scarpa; le pareti sono rivestite in pietra e si caratterizzano per un notevole spessore, che in alcuni punti è addirittura superiore ai 2 metri. La parte alta è quella che presenta maggiormente i segni del lungo periodo di abbandono, essendo caratterizzata da un coronamento, parzialmente distrutto, di mensole e archetti ciechi dove, probabilmente, trovava appoggio la merlatura che delimitava la terrazza sommitale.